#91 - Esigenze e desideri


Le esigenze sono gli elementi fondamentali per avviare o far crescere la tua attività. Questi sono i pilastri su cui costruire la tua partita IVA sostenibile.

I desideri sono opzioni che puoi considerare una volta che la tua attività è stabile. Se sono esauditi primi sono spesso nocivi.


📌 CRESCERE

Partire da zero

Cosa serve per cominciare quando non hai un pubblico? Soltanto due cose.

Iniziare un progetto di comunicazione come una newsletter o un blog senza pubblico può spaventare e risultare deprimente.

Ci sono molti consigli utili che si leggono in rete senz’altro molto validi, come trovare una nicchia giusta, scegliere una piattaforma di comunicazione adeguata, trovare uno stile personale differente dagli altri.

Alla fine, però, sono solo due i requisiti indispensabili da cui nessun professionista può prescindere, in molti ambiti della vita, non soltanto nella comunicazione on-line.

Pazienza

Il progresso richiede tempo e talvolta più del previsto. Se sei un principiante assoluto della scrittura, potrebbero volerci da alcuni mesi a un anno prima che tu scriva qualcosa che sia leggibile. Potrebbero volerci anni per diventare un professionista.

La scrittura non fa eccezione.

Miglioramento, non perfezione

A volte è difficile da capire che la perfezione, o qualcosa che si avvicini, arriva con la pratica. Se vuoi migliorare la scrittura, devi passare da una cattiva prosa per arrivare a una buona prosa.

Concediti il tempo di non essere all’altezza. Esercitati costantemente e monitora regolarmente i tuoi progressi.

E divertiti durante il viaggio.


📌 CRESCERE

Il genio non è casuale

Siamo soliti pensare che soltanto i geni possano fare determinate cose, ma è un errore grave pensare che essere un genio significa non fare fatica.

Stephen King una volta disse: “Il talento è più economico del sale da cucina. Ciò che separa l’individuo di talento da quello di successo è un sacco di duro lavoro”.

Se andiamo ad analizzare il lavoro dietro alle opere dei geni ci rendiamo conto che il talento da solo non sarebbe bastato, lo hanno duramente coltivato.

Si dice che Mozart abbia composto oltre 600 brani musicali, mentre Picasso ha prodotto circa 50.000 opere d’arte.

Non è stato un caso, avevano bisogno di continuare ad affinare le loro abilità e perseguire la loro visione.

Anche Thomas Edison non scherzava non lesinando migliaia di tentativi.

Diceva:

Non ho fallito. Ho appena trovato 10.000 modi che non funzioneranno”.

Le idee che cambiano il mondo non sono mai improvvise: a volte richiedono anni di incubazione.

E di duro lavoro.


📝 FISCO E DINTORNI

Gli effetti indesiderati della cedolare secca

La cedolare secca sugli affitti è un regime fiscale semplificato applicabile agli affitti di immobili ad uso abitativo. Si tratta di una tassazione fissa, espressa in percentuale sul canone di locazione, che sostituisce le tradizionali imposte sul reddito.

E’ quasi sempre conveniente per la sua semplicità e trasparenza nell’applicazione.

Quasi sempre, appunto.

Ci sono due aspetti da considerare per non trasformarla in un boomerang e renderla addirittura deleteria nell’ambito della tua pianificazione fiscale.

Che cos’è la cedolare secca sugli affitti

La cedolare secca è un regime alternativo di tassazione, non obbligatorio, utilizzabile soltanto dalle persone fisiche per gli affitti percepiti sulle abitazioni nell’ambito della propria sfera privata, non professionale.

Quando la cedolare secca non conviene

Ci sono due casi eclatanti in cui conviene valutare attentamente se l’applicazione della cedolare secca porta ad un effettivo risparmio fiscale.

Mentre il primo caso è facile da comprendere, il secondo è molto più subdolo e di difficile comprensione per chi non è esperto in materia fiscale.

Caso #1, le spese detraibili diventano inutilizzabili

Molti imprenditori sostengono spese nell’ambito familiare che permettono un risparmio fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, mi riferisco a spese mediche, assicurative, mutui casa e soprattutto spese per le ristrutturazioni edilizie.

Questo tipo di spese sono definite “oneri detraibili“, ovvero riducono l’IRPEF, l’imposta principale che paghiamo sui nostri guadagni.

Adottando la cedolare secca , che sostituisce l’IRPEF, il meccanismo non funziona più, tutte le detrazioni per spese si perdono in cambio di altri vantaggi.

Se ti trovi in questa situazione e non hai altri redditi che sono assoggettati all’IRPEF, come stipendio, pensione o attività d’impresa non forfetaria, valuta se i vantaggi offerti dalla cedolare secca sono superiori agli svantaggi.

ESEMPIO: hai sostenuto spese per ristrutturare la casa in montagna per 10 mila euro che ti danno un beneficio fiscale annuo di 500 euro per 10 anni.

Se adotti la cedolare secca non benefici di questo sconto fiscale.

Caso #2, si perdono i benefici delle detrazioni fiscali per tipologia di reddito

Questo caso è molto più subdolo e di difficile comprensione per i non tecnici, ti faccio un esempio di un caso reale per comprendere la portata del contraccolpo.

La cedolare secca e l’imposta sostitutiva nel regime forfetario sono imposte sostitutive dell’IRPEF, pertanto si perdono i benefici fiscali delle detrazioni IRPEF.

In fase di dichiarazione la presenza di redditi assoggettati a flat tax – cedolare secca e regime forfetariopur essendo tassati separatamente obbligano ad un riconteggio delle detrazioni (riduzioni) IRPEF

Esempio (è un caso reale):

Un’imprenditrice ha avuto un reddito da pensione soggetto ad IRPEF di 18.685 con una detrazione IRPEF di 1200 euro.
Aggiungendo gli altri redditi soggetti a
flat-tax come il reddito da partita IVA forfetaria per 10.824 euro e gli affitti con cedolare secca per 2.658 euro la detrazione è scesa a 562 euro.

I vantaggi per la tassazione secca degli affitti e sul reddito dell’attività imprenditoriale sono stati ridotti di circa 700 euro!

Prima di effettuare delle scelte delicate in materia fiscale vale la pena informarsi bene o farsi assistere da un consulente di fiducia.


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